Chi sono?


Sono Daniele Tofani, fotografo di viaggi e storyteller nato a Roma nel 1994.

Credo che una fotografia non sia soltanto un ricordo, ma un frammento di vita capace di emozionare chi la guarda. Con lo zaino sempre pronto, inseguo la bellezza autentica del pianeta: i silenzi che tolgono il fiato, i volti che raccontano storie senza parole, i paesaggi che ti ricordano quanto siamo piccoli di fronte alla natura.

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La mia passione


La mia più grande passione è trasformare i viaggi e le esperienze in visual stories.

Ho pianto sotto l’aurora boreale, ho sentito la forza di un vulcano in eruzione, ho attraversato la Patagonia nel cuore della notte per inseguire un’alba indimenticabile. Ogni volta che alzo lo sguardo verso un cielo stellato, i brividi mi ricordano perché amo la travel photography: catturare emozioni reali e renderle immagini che parlano da sole.

Per me viaggiare non è mai solo uno spostamento: è un percorso interiore, una crescita che cambia prospettiva e che insegna a guardare il mondo con occhi nuovi.

Il senso del viaggio


Ogni mio progetto nasce dalla convinzione che viaggiare sia la più grande scuola di vita.

La vera bellezza del mondo sta nella sua diversità: culture differenti, incontri inaspettati, connessioni profonde che ti trasformano. Ogni esperienza diventa una lezione di vita, un invito a custodire i propri valori e a rispettare quelli degli altri.

Attraverso la mia fotografia di viaggio e lifestyle cerco di trasmettere proprio questo: la magia dell’esplorazione, il potere delle emozioni, la forza delle storie che il mondo custodisce.

Chi sono davvero


Fragile, curioso, sognatore.

Dietro un’apparente sicurezza c’è semplicemente un ragazzo che, qualche anno fa, ha preso una fotocamera in mano e ha deciso di cercare la sua casa nel mondo.

Da allora, ogni scatto è diventato un frammento di quella ricerca: emozioni trasformate in immagini, istanti che raccontano più di mille parole.

Grazie


Alla fine, credo che il viaggio sia questo: perdersi nel mondo per ritrovarsi davvero.

Ogni volta che cambio io, cambia anche il modo in cui guardo ciò che mi circonda.

Ed è lì che nasce la vera fotografia: nello spazio invisibile tra ciò che vedo e ciò che sento.

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