Pregiudizi
I pregiudizi su Rio de Janeiro e, più in generale, sul Brasile sono duri a morire. Spesso chi non ha mai messo piede in questa parte di mondo immagina solo pericoli, caos e disordine. La realtà, invece, è molto più sfaccettata. Sì, bisogna prestare attenzione, evitare di vagare di notte per quartieri sconosciuti o avventurarsi da soli nei posti meno sicuri.
Ma il Brasile è anche altro.
Rio de Janeiro e la vita nelle favelas
Quello che ho trovato io a Rio è stato un popolo solare, accogliente, con un’energia che vibra ovunque. Le favelas, spesso dipinte come luoghi da evitare, sono in realtà parte integrante della cultura brasiliana. Dentro di esse si respira un senso di comunità difficile da trovare altrove. C’è povertà, certo. Ma c’è anche fame di vita, di riscatto. Ogni persona conosce il proprio ruolo, ogni angolo ha le sue regole non scritte ma profondamente rispettate. Una sorta di equilibrio che tiene tutto in piedi.
La mia guida mi ha detto una frase che non dimenticherò mai: “Dio solo sa come stanno in piedi queste case.” E forse è proprio così. Non ci sono comfort, né porte né finestre. Ma c’è una regola base: vietato rubare. E chi trasgredisce, sa già cosa rischia. Questo senso di rispetto profondo tra le persone è ciò che mi ha colpito di più.
Rio però non è solo favelas. È anche e soprattutto spiagge, musica, partite a footvolley in ogni angolo, risate che si mescolano al suono dell’oceano e tramonti che ti restano dentro. Il lungomare di Ipanema e Copacabana è un concentrato di energia pura. Una di quelle immagini che porterò con me per sempre.
Le cascate di Iguaçu: potenza allo stato puro
Definite una delle sette meraviglie naturali del mondo, le cascate di Iguaçu sono uno spettacolo che lascia senza fiato. Situate al confine tra Brasile e Argentina, dividono (e uniscono) due nazioni sotto un’unica, incredibile bellezza.
Per viverle davvero non basta un solo giorno: ogni versante regala prospettive, emozioni e scorci completamente diversi. Dalla parte brasiliana si ammira la grandiosità del complesso nella sua interezza; da quella argentina si cammina letteralmente dentro la potenza dell’acqua, in un labirinto di passerelle sospese e nebbia.
E poi, c’è stata l’esperienza in elicottero. Sorvolare entrambe le sponde e vedere dall’alto questo miracolo della natura è stato come osservare la Terra respirare. Sotto di me, solo verde, acqua e vita. Intorno, uccelli colorati e farfalle giganti. Una scena che sembrava appartenere a un’altra dimensione.
Il vero lusso è disconnettersi
C’è una frase che ho letto tempo fa e che ho portato con me in Amazzonia:
“Il vero lusso oggi è essere offline.”
Cinque giorni completamente scollegato dal mondo. Niente connessione, nessun contatto con l’esterno. Solo io, la natura e un’infinità di emozioni da metabolizzare. È stato un viaggio dentro il viaggio, uno spazio fuori dal tempo dove i pensieri si allungano e rallentano, dove ascolti davvero cosa ti dice il cuore.
In Amazzonia ho vissuto una delle notti più belle della mia vita. Sdraiato su una barca nel mezzo del nulla, con gli occhi al cielo. Nessuna luce artificiale, solo la Via Lattea, perfettamente visibile a occhio nudo, riflessa nell’acqua calma del fiume. Un planetario naturale. Silenzio assoluto, interrotto solo dai versi misteriosi della foresta. Occhi lucidi, brividi sulle braccia, una gratitudine difficile da spiegare.
Ma non è solo questo. In Amazzonia ho conosciuto le persone che la abitano, ho dormito in amaca, cullato dai rumori della notte, ho osservato scimmie e delfini rosa, e ho imparato a rallentare, ad ascoltare. A sentirmi piccolo, ma profondamente parte di tutto.
Dove il deserto diventa acqua
Se dovessi portare qualcuno in un posto capace di lasciarlo senza parole, lo porterei qui.
Il Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses è un luogo che sembra disegnato da un artista visionario. Un deserto di sabbia finissima, candida, che durante la stagione delle piogge si riempie di lagune cristalline. Un paradosso, un miracolo, una delle cose più surreali che abbia mai visto.
Ho passato una settimana immerso in questo scenario irreale, camminando sulle dune all’alba, nuotando sotto il cielo blu e contemplando la notte con la sabbia sotto i piedi e le stelle sopra la testa. I colori cambiano di ora in ora, il silenzio è quasi sacro, e le emozioni arrivano forti, pure, senza filtri.
Ci sono luoghi che ti ricordano quanto siamo minuscoli davanti alla bellezza del mondo, e questo è uno di quelli. Non servono parole, servono solo occhi pronti a vedere e un cuore aperto a sentire.
Il Brasile dentro di me
Questo viaggio in Brasile mi ha regalato molto più di quello che immaginavo.
Non sono un amante delle grandi città, eppure Rio mi è rimasta dentro.
Ho camminato tra le favelas e le spiagge, ho sorvolato cascate maestose, mi sono perso nella foresta amazzonica e ho pianto tra le dune bianche del Lençóis Maranhenses.
L’ho fatto da solo, ma non mi sono mai sentito solo davvero. Perché in ogni angolo ho trovato sorrisi, incontri, momenti che mi hanno ricordato quanto la vita sia un dono fragile e meraviglioso.
Lascio una parte di me in questo Paese gigantesco, selvaggio, autentico.
Ma torno con qualcosa in più: emozioni, connessioni e un senso di gratitudine che non saprei spiegare a parole.
È questo che mi fa sentire vivo.
Ed è questo che continuerò a cercare, viaggio dopo viaggio.
Obrigado